Contempla ovunque il Sé, stracolmo di felicità; contempla il mondo intero entro il Sé, come un riflesso entro a uno specchio.
Il segreto della regina dei tre mondi. Tripurārahasya
catalogo > libro: Yoga il sentiero verso l'assoluto non duale
Il sentiero verso l’Assoluto non duale
Advayatarakopanishat
Collana Upanishad dello yoga
a cura di Stefano Piano
Commento di Paramahaṃsa Svami Yogananda Giri
pagine 152 cm 15 x 21
ISBN: 978-88-96642-04-0
Prezzo di copertina: € 14,90
L’Adayatarakopanishat, testo costituito di diciotto passi ora in prosa ora in versi, appartiene allo Suklayajur-veda ed è appropriatamente chiamata Adayatarakopanishat in quanto espone il metodo, ossia il taraka-yoga, che conduce all’esperienza del Brahman non-duale.
Il darshan abbracciato da quest’upanishad è l’Advaita come esprime chiaramente la definizione del titolo, a-dvaya, “non duale”.
Lo yoga a essa inerente, definito come taraka, (lo strumento che fa attraversare l’oceano delle nascite e delle morti) mira al fine ultimo attraverso: l’elaborazione e il raffinamento della conoscenza discriminativa; la realizzazione di varie mete (laskshya) con la pratica della meditazione sui diversi elementi relativi, su spazi mistici, osservando le loro luci e i loro colori (Jyoti-mandala).
Può l’onda esistere senza l’oceano o un piccolo raggio di luce nascere senza una luce infinita? Così lo spazio del cuore non può esistere senza lo spazio infinito.
Il sentiero verso l’Assoluto non duale
Advayatarakopanishat
Collana Upanishad dello yoga
a cura di Stefano Piano
Commento di Paramahaṃsa Svami Yogananda Giri
pagine 152 cm 15 x 21
ISBN: 978-88-96642-04-0
Prezzo di copertina: € 14,90
L’Adayatarakopanishat, testo costituito di diciotto passi ora in prosa ora in versi, appartiene allo Suklayajur-veda ed è appropriatamente chiamata Adayatarakopanishat in quanto espone il metodo, ossia il taraka-yoga, che conduce all’esperienza del Brahman non-duale.
Il darshan abbracciato da quest’upanishad è l’Advaita come esprime chiaramente la definizione del titolo, a-dvaya, “non duale”.
Lo yoga a essa inerente, definito come taraka, (lo strumento che fa attraversare l’oceano delle nascite e delle morti) mira al fine ultimo attraverso: l’elaborazione e il raffinamento della conoscenza discriminativa; la realizzazione di varie mete (laskshya) con la pratica della meditazione sui diversi elementi relativi, su spazi mistici, osservando le loro luci e i loro colori (Jyoti-mandala).
Può l’onda esistere senza l’oceano o un piccolo raggio di luce nascere senza una luce infinita? Così lo spazio del cuore non può esistere senza lo spazio infinito.
